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Benefici del calore radiante

PREMESSA
Vi proproniamo di fare una lettura sui benefici del calore radiante sottoponendovi questo stralcio di articolo dai contenuti tanto semplici e lineari quanto incredibilmente illuminati.
Anche se il testo sembra lungo e potenziamente noioso, è in realtà una interessante descrizione/analisi della realtà a cui viene applicato solo il sano buon senso.
Leggete e non ve ne pentirete !

“L’UOMO NON PUO’ VIVERE SENZA IL CALORE RADIANTE”

Stralcio del testo pubblicato sul periodico “STUFA & CAMINO”, numero 9/90

I sistemi di riscaldamento si giudicano dalla loro economicità e dall’impatto sull’ambiente e sulla salute.

 Con la scomparsa della “buona, vecchia stufa in pietra” sono comparse tutte le malattie della civiltà moderna. Chi si chiede come sia possibile che i nostri nonni, rispetto a noi oggi, ricorressero solo sporadicamente ad antibiotici, aspirine e pasticche di vitamine, è costretto a concludere che la salubrità del calore radiante deve per forza avere un qualche ruolo. L’evoluzione del riscaldamento nella nostra epoca ha forse preso la direzione sbagliata? Il contributo di Reinhold Holzner contiene molti e interessanti spunti di dibattito. ……

” ……  Scarsa attenzione agli aspetti legati alla salute

Per migliaia di anni il calore radiante del fuoco a legna e della stufa in pietra o in argilla sono state le uniche fonti di calore che consentivano all’uomo di difendersi dal freddo. Il fuoco a legna tra l’altro, insieme con le radiazioni di calore emetteva anche una gran quantità di elettroni che caricavano di ioni negativi l’aria inspirata. Secondo la medicina, respirare ossigeno caricato negativamente è importante ai fini della salute e del benessere, in quanti l’ossigeno incamerato porta gli elettroni alle cellule, che si caricano a loro volta. Se l’apporto di elettroni non è sufficiente, la produzione di cellule ne risulta compromessa, e la crescita cellulare risulta addirittura impossibile; questo inizialmente comporta solo dei disturbi, ma con l’andare del tempo si traduce in vere e proprie patologie croniche. La scoperta di nuove fonti energetiche come il carbon fossile, il petrolio ed il gas naturale ha portato a grandi cambiamenti a livello di sistemi di riscaldamento, con la progressiva sostituzione dei mezzi a calore radiante con quelli ad aria e ad acqua. Ma con i sistemi di riscaldamento centralizzato, il principio del calore convettivo come “mezzo di riscaldamento” è caduto sempre più nell’oblio. 

Poiché coloro che fabbricavano le stufe erano all’oscuro della funzione vitale del calore radiante – all’epoca, in assenza di sistemi di riscaldamento alternativi,  ci si accontentava di mezzi semplici e artigianali –  i produttori di sistemi di riscaldamento si orientarono verso il riscaldamento di tipo convettivo, subito adottato con successo. Numerosi fabbricanti di stufe si trovarono quindi in difficoltà  e si videro costretti ad adattarsi alle nuove tendenze per poter sopravvivere. La conversione delle materie prime fossili in energia meccanica, resa di fatto possibile dal progresso tecnologico, ha sì creato tanti posti di lavoro e favorito l’occupazione, ma non ha affatto contribuito a migliorare la salute dell’uomo. Anzi, nel tempo il sistema di riscaldamento convettivo – il cui unico vantaggio è forse quello di proteggere contro il freddo –  ha favorito sotto molti aspetti le malattie dell’epoca moderna; se è vero che il sistema convettivo ha contribuito alla piena occupazione nel settore, il risultato finale è costituito comunque da una maggiore preoccupazione per la salute.  

Possiamo affermare che in natura  il calore radiante del sole svolge un’importantissima funzione biologica sugli animali, sulle piante e sull’uomo. Le piante, grazie all’azione dei raggi solari, assorbendo anidride carbonica, acqua e minerali producono sostanze molecolari di cui l’uomo a sua volta si alimenta. Il corpo umano ad esempio, attraverso il calore radiante, produce la vitamina D e numerosi ormoni. I raggi infrarossi sollecitano i legami delle molecole proteiche e per loro tramite agiscono sull’attività enzimatica. Gli enzimi, i cosiddetti biocatalizzatori, influiscono a loro volta sul metabolismo ed accelerano la reazione biochimica dell’organismo.

L’importanza del calore radiante per l’agricoltura è un dato di fatto:  i viticoltori piantano le viti proprio dove il calore radiante è maggiore, la donna decide la posizione del giardino in modo che questo si trovi sul lato della casa più esposto al sole, e non all’ombra, in quanto sa che la frutta e la verdura avranno un sapore migliore e conterranno più vitamine;  lo stesso vale per gli animali, quando si stendono al sole e si lasciano avvolgere dal calore radiante. Ed anche l’uomo agogna al calore radiante del quale oggi riesce a godere solo trascorrendo limitati periodi di vacanza in terre lontane; durante questi brevi soggiorni vorrebbe recuperare tutto quello che gli è mancato, ma il risultato è una bella scottatura, dato che il corpo si trova improvvisamente sottoposto a stress. Con il trascorrere del tempo l’uomo si è ritrovato a lavorare in spazi sempre più chiusi, tanto che oggi egli riceve solo una piccola parte del calore radiante a cui i nostri avi erano esposti. Una volta l’uomo godeva del calore radiante del sole per tutta l’estate, impegnato com’era a lavorare nei campi o a cacciare, e durante l’inverno godeva del calore radiante della stufa in pietra massiccia (la stufa al suolo).

Oggi l’uomo trascorre il 90% della sua vita al chiuso. Da quando inizia ad andare a scuola a quando raggiunge l’età della pensione, egli riceve pochissimo calore radiante. Durante l’inverno Il calore radiante non è sufficiente, dato che gli installatori dei sistemi di riscaldamento attrezzano le case con apparecchi che producono calore convettivo. Questa carenza di calore radiante provoca nell’uomo gli stessi problemi di salute causati agli animali dalla bio industria. I giornali ci informano e ci rendono tutti consapevoli delle conseguenze negative della bio industria: in uno spazio ridottissimo, addossati gli uni agli altri, gli animali sono privati del calore radiante dalla nascita e fino al momento della loro uccisione. Nel percorso verso il macello questi animali riescono a malapena a reggersi sulle zampe. Vivono in condizioni di stress e sono portatori di malattie. La somministrazione di antibiotici e l’alimentazione a base di ormoni sono diventati normale prassi, poiché altrimenti gli animali non potrebbero raggiungere l’età da macello. Ecco ad esempio perchè l’acqua che fuoriesce da una fettina di vitello allevato con i sistemi della bio industria è molta di più di quella che fuoriesce dalla carne degli animali allevati all’aperto. La fettina si riduce del 30-50% durante la cottura. E come la mettiamo con gli uomini, anch’essi sofferenti della mancanza di calore radiante? Il paziente deve continuamente assumere antibiotici, vitamine e iniezioni di ormoni.  Lo stress è diventato la malattia del vivere moderno, e l’industria farmaceutica cresce in fretta. Se dovessimo trovarci costretti ad aumentare l’acqua residua anche nel corpo umano, come per il vitello proveniente dalla bio industria, potremmo davvero dimenticare che esiste l’uomo!  

Poiché il sistema a calore convettivo non è in grado di ionizzare negativamente l’ossigeno presente nell’aria della stanza, e non è neppure in grado di emettere raggi infrarossi, i produttori di questi sistemi di riscaldamento devono rendersi conto che alla fine saranno necessarie ben ulteriori spese. Oltre al costo energetico del petrolio o del gas naturale, bisogna calcolare che vi saranno altri costi, legati soprattutto alla salute. Tutto sommato quindi, considerati i costi aggiuntivi per la salute e la conseguente diminuzione della qualità di vita, è chiaro che il sistemi di riscaldamento convettivo, nonostante una spesa energetica relativamente inferiore, finiscono per rappresentare una soluzione ben più costosa. ”